Quante volte nella nostra vita abbiamo sentito ripetere da qualcuno “la realtà non esiste, esiste solo la percezione di ognuno di noi” come frase ad effetto durante una conversazione o come incipit in un ragionamento di marketing.
«Tutto ciò che esiste nel mondo del marketing sono le percezioni nella mente del cliente o del potenziale cliente. La percezione è la realtà, tutto il resto è un’illusione», definisce una delle leggi fondamentali e immutabili dei fondatori delle teorie del brand positioning, Ries e Trout.
Ma perché è così importante la percezione?
Occupandoci di marketing e in particolare quando ci addentriamo nel mondo del brand e delle strategie di branding, tutto ciò che conta per noi è la percezione. Il terreno di gioco è la percezione nella mente delle persone e tutto il processo di analisi e di strategia di branding inizia e finisce con la percezione che le persone hanno avuto, hanno e avranno del nostro brand.
Quando diciamo che il brand è la percezione che sta nella mente del cliente e che il posizionamento è tutto ciò che facciamo per definire e dare vita a questa percezione, ci riferiamo al nostro brand come ad un’entità assolutamente tangibile e reale, plasmata da tutto un insieme di percezioni. La nostra percezione è il nostro punto di accesso alla realtà, attraverso di essa prendiamo coscienza e facciamo esperienza delle possibilità e delle disponibilità della vita e del mondo dentro e fuori di noi. Una sorta di meccanismo invisibile e di estremamente intangibile, dinamico ma anche soggettivo che si presenta a noi in ogni attimo reale della nostra vita.
Ma come facciamo a definire e dare vita a qualcosa di così intangibile e soggettivo come la percezione?
In primo luogo, sicuramente dobbiamo prendere consapevolezza e competenza di che cosa intendiamo per percezione, di come funzionano i meccanismi percettivi e soprattutto di perché è molto importante imparare a comprendere il loro funzionamento per comprendere meglio le persone.
In secondo luogo, dobbiamo saperci porre in un profondo ascolto attraverso tutti i nostri sensi, innanzitutto di noi stessi, e poi nei confronti dell’altro. Dobbiamo prima imparare ad ascoltare, definire e dominare le nostre percezioni, i nostri pensieri, le nostre sensazioni e i nostri sentimenti, prima di poterci porre in un ascolto corretto e profondo delle altre persone.
Infine, oltre alla consapevolezza e l’ascolto ci dobbiamo anche dotare di una serie di strumenti, metodi, principi, indicatori e di algoritmi decisionali che ci permettano quindi di ascoltare, analizzare, definire, misurare e valutare un dato estremamente intangibile e nascosto come la percezione del brand.
Come analizziamo e misuriamo la percezione in Surf the Market?
Come Surf the Market ci presentiamo come una società di consulenza marketing specializzata nel posizionamento dinamico di brand, e nello specifico occupandoci di posizionamento e di brand, l’analisi e la comprensione della percezione è il nostro terreno di gioco.
Per affrontare il processo di analisi della percezione del brand oltre ad allenare continuamente la nostra consapevolezza, le competenze e la capacità di ascolto, ci siamo dotati di una serie di strumenti che ci permettono di addentrarci e analizzare la percezione per estrapolare in modo tangibile questo dato apparentemente intangibile.
Per fare questo abbiamo teorizzato in anni di studio una metodologia scientifica che unisce insieme teoria, metodo, principi, algoritmi decisionali e indicatori in unico processo, il Framework di Surf the Market, applicando il metodo scientifico al marketing e la metodologia Agile.
Il punto di partenza per noi è sempre metterci in profondo e massimo ascolto della percezione interna per far emergere attraverso un viaggio di introspezione, la visione che le aziende e le persone hanno di sé stesse e la visione che credono invece abbiano i clienti su di loro.
Il punto di arrivo, che per noi è un nuovo punto di partenza, è porci in profondo e massimo ascolto della percezione esterna che i clienti hanno dell’azienda, attraverso la loro visione personale sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Mettendo a fattor comune tutti questi punti di vista in un quadro più ampio, ecco che emerge un’analisi e una misura tangibile della percezione che le persone, le aziende e i brand hanno di sé stessi e degli altri.
Come diciamo sempre «nulla è più reale del percepito, e il brand è proprio il ponte che collega l’intangibile al tangibile, la percezione con la realtà».
E viceversa.
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