Il Team
Siamo consulenti di marketing scientifico.
Affianchiamo aziende di ogni settore e dimensione per supportarle nel prendere decisioni migliori in meno tempo.
Settembre 2018
Abbiamo lanciato Surf the Market, società specializzata nel posizionamento dinamico di brand, che unisce metodologia e tecnologia. Stiamo utilizzando l’approccio Surf con grandi soddisfazioni per progetti altamente complessi e sfidanti.
Conosciamoci meglio
Marco Giaquinto, marketer mediterraneo, surfista filosofico e procidano doc.
Dopo diversi anni di esperienza come digital strategic planner, inizia ad approfondire il tema del brand positioning. Grazie al Trout & Partner network studia e sperimenta il processo che porta alla creazione e al posizionamento di un brand.
Nel 2019 partecipa al primo Market Surfer, percorso formativo sul marketing scientifico a cura della società Surf the Market.
Dopo diverse collaborazioni con l’azienda in giro per l’Italia, a febbraio 2020 entra a far parte del team di Surf the market e dell’Istituto del marketing scientifico.
Ripensa a quando hai cominciato a lavorare in Surf the Market: qual è stata la cosa che ti ha fatto sentire più ispirato? E cosa, del tuo lavoro, ti motiva ogni giorno?
Sicuramente la possibilità di esprimere sé stessi, di poter scrivere insieme il futuro dell’azienda. Quello che mi motiva è senz’altro l’impatto trasformativo che posso avere sulle persone (clienti, fornitori, colleghi, corsisti). Abbiamo un grande potere, quello di poter orientare le scelte verso il bene e il giusto.
Farouk Rmaily, origine marocchina, ma trevigiano doc di nascita e di adozione.
Una laurea triennale in Commercio Estero e una magistrale in Web Marketing & Digital Communications. Da sempre appassionato di pubbliche relazioni e di organizzazione e gestione eventi, durante gli studi si è trasferito in Romagna per un tirocinio in un’agenzia specializzata in branding e posizionamento, maturando poi nella stessa un’esperienza di circa 3 anni come project manager partecipando a circa 30 progetti di analisi e strategia di branding. Da ottobre 2020 entra a far parte del team di Surf the Market e Istituto del Marketing Scientifico con focus su branding, modelli di business e project management.
Ripensa a quando hai cominciato a lavorare in Surf the Market: qual è stata la cosa che ti ha fatto sentire più ispirata? E cosa, del tuo lavoro, ti motiva ogni giorno?
Le cose che mi piacciono di più del mio lavoro nel marketing sono l’ascolto, la comprensione e la conoscenza. Nel mio lavoro ho la possibilità di entrare in contatto con le aziende, le persone e le loro storie. Penso che ogni nuovo progetto con una nuova azienda e quindi con un nuovo gruppo di persone sia un “dono” come una possibilità di ascoltare, comprendere e conoscere una nuova storia, una nuova idea, una nuova visione o un nuovo mercato. Le persone ci raccontano la loro storia e il loro percorso, cosa ha funzionato ed i momenti di difficoltà, cosa desiderano raggiungere e cosa invece le spaventa. Ogni volta che ascoltiamo una nuova persona impariamo qualcosa di nuovo e grazie a questo suo “dono” alimentiamo nuova comprensione, conoscenza e consapevolezza del mondo intorno a noi. Il secondo passaggio è il contributo e l’impatto che possiamo dare nel fare la nostra parte nella storia di un progetto, di un’azienda o nella vita delle persone anche attraverso una semplice chiacchierata, un’intervista telefonica o una formazione. Ecco il passaggio dall’ascolto al contributo ritengo che sia fondamentale per essere più impattanti.
Non riesco a pensare a un momento esatto nel quale ho deciso di fare marketing, penso che sia stato il mezzo più coerente che ho trovato nel mio percorso per esprimere il mio desiderio di relazione, di ascolto, di comprensione e di conoscenza di me e delle altre persone. Quando nel mio percorso sono arrivato a Surf the Market, la cosa che mi ha ispirato di più sono state le persone, i loro valori e la loro visione del mondo e della vita. Surf the Market vuole dimostrare che possono esistere modi e visioni differenti di fare azienda, di fare business, di fare marketing, di fare gli imprenditori, di fare i manager e di fare il lavoro di consulenti. Un modo né migliore né peggiore di altri, ma diverso da quelli dominanti o più riconosciuti. Un modo che prende in esame una visione d’insieme più ampia nell’interconnessione che esiste tra le persone, le cose, i pensieri, le azioni, le responsabilità e le conseguenze. Surf the Market non è rivoluzionaria perché combatte lo status quo, ma lo è perché ascolta e comprende lo status quo. La comprensione permette di trovare una soluzione al problema. Il combattimento alimenta il problema.
Claudia Castaldo, napoletana.
Laureata in Economia con specializzazione nel settore degli eventi. Ha maturato numerose esperienze nel settore della comunicazione online e offline, divisa tra il mondo del food retail e quello degli eventi.
Nel suo lavoro ha imparato, nel tempo, ad osservare un brand con “gli occhi dei (potenziali) clienti” e, appassionata di questo sguardo, ha iniziato ad integrare nei suoi processi di lavoro un sensibile e attento orientamento al tema Customer Experience.
Alla ricerca di una metodologia che ponesse al centro le percezioni dei clienti e l’analisi dei dati nella definizione di una strategia, ha partecipato alla seconda edizione di Market Surfers e, da Gennaio 2021, è entrata a far parte del team di Surf the Market e Istituto del Marketing Scientifico.
Ripensa a quando hai cominciato a lavorare in Surf the Market: qual è stata la cosa che ti ha fatto sentire più ispirata? E cosa, del tuo lavoro, ti motiva ogni giorno?
Quando ho conosciuto Surf the Market mi sono sentita professionalmente compresa attraverso una realtà che, finalmente, promuovesse un concetto di marketing sano e concreto attraverso una metodologia in grado di cambiare la forma mentis e l’approccio all’interno delle aziende.
Un concetto di marketing in grado di creare all’interno delle aziende un valore reale, nel lungo periodo.
Un concetto di marketing in grado di focalizzarsi sull’obiettivo, senza perdere di vista il percorso.
Un concetto di marketing in grado di stimolare un ascolto attivo trovando un punto di incontro tra interessi dell’azienda e bisogni “reali” dei clienti.
Le aziende, quando scelgono di lavorare attivamente al nostro fianco, apprendono un metodo potenzialmente replicabile in tutta la loro carriera professionale.
In questo modo il nostro contributo non muore mai, ma si rinnova nel tempo.
Lavorare in Surf the Market significa sentirsi una vera professionista, non solo per ciò che si fa, ma soprattutto per il modo in cui lo si fa.
Riccardo Carraro, veneto, laurea triennale in Comunicazione grafica e multimediale e laurea magistrale in Web marketing and Digital communications allo IUSVE.
Nel 2020 vede sfumare il trasferimento all’estero a causa della pandemia e decide di partecipare alla seconda edizione del Market Surfer, inconsapevole che, qualche tempo dopo, la sua strada avrebbe nuovamente incrociato quella di Surf the Market. Nel frattempo diventa Marketing Manager di una concessionaria auto con sedi nelle province di Venezia e Treviso.
Attento ai dettagli e sensibile alle tematiche di sostenibilità e impatto ambientale, da maggio 2022 entra a far parte del team di Surf the Market e Istituto del Marketing Scientifico.
Ripensa a quando hai cominciato a lavorare in Surf the Market: qual è stata la cosa che ti ha fatto sentire più ispirato? E cosa, del tuo lavoro, ti motiva ogni giorno?
Ho cercato questa azienda perché era un mio piccolo sogno (conoscendo Francesco da qualche anno) e mi rendevo conto che fuori non trovavo realtà simili con questo approccio al marketing. Una volta entrato, invece, ho respirato una bellissima aria nel team, colleghi con competenze diverse e dalle quali è possibile imparare molto, riuscire a dire la propria opinione o pensiero perché si viene ascoltati, possibilità di crescere ma allo stesso tempo affermarsi all’esterno acquisendo autorevolezza in questo ambito. Ciò che mi motiva alla base di tutto è creare valore alle persone e alle aziende che incontriamo, essere utili per loro e poterli aiutare a fare le scelte più giuste.
Daniela Belfatto è partita dalla sua terra, la Calabria, nel 2000: si è laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna e, dopo qualche internship in giro per l’Europa, ha iniziato a lavorare a Modena in un’agenzia di comunicazione specializzata nel campo medico-farmaceutico. Nel 2013 si è trasferita in Veneto, ha iniziato a lavorare nel settore retail come responsabile comunicazione di una catena di negozi Bio e ha deciso rimettersi a studiare, iscrivendosi al Master in Food&Wine Marketing allo IUSVE. Lì ha conosciuto Francesco Sordi e il marketing scientifico e ha fatto tesoro dei suoi insegnamenti nella sua successiva esperienza come responsabile marketing in una software house che sviluppa gestionali per il retail, dove si è occupata, tra le altre cose, del rebranding a seguito dell’acquisizione da parte di un Gruppo leader di settore. Non ha avuto dubbi quando si è aperta l’opportunità di lavorare in Surf the Market ed ora è la nostra Marketing Coordinator.
Ripensa a quando hai cominciato a lavorare in Surf the Market: qual è stata la cosa che ti ha fatto sentire più ispirata? E cosa, del tuo lavoro, ti motiva ogni giorno?
Ho cominciato a seguire Francesco Sordi nel 2018: ho avuto modo di conoscerlo come allieva del Master in Food&Wine Marketing allo IUSVE. Nonostante lavorassi da qualche anno nel mondo della comunicazione, seguire le sue lezioni è stato come risvegliarsi da un lungo sonno. Il marketing scientifico è come una lampadina che illumina una stanza prima semi-buia, nella quale cammini per tentativi e prendi delle botte contro ostacoli di cui non sei consapevole. Per me ha continuato ad essere un punto di riferimento nella mia successiva esperienza di lavoro e, quando ho visto che Surf the Market cercava la figura di Marketing Coordinator, la lampadina si è accesa nuovamente. Questo è quello che mi ha ispirata e mi ispira ancora.
La motivazione nasce dal pensare che il mio lavoro possa contribuire a diffondere questa visione del marketing e dal fatto che questo percorso io lo stia condividendo non con un gruppo di persone qualsiasi, ma con un Team con la T maiuscola. Il senso di appartenenza a un progetto più grande di te ti spinge a cercare di fare del tuo meglio per dare il tuo contributo e per crescere, sia individualmente che insieme agli altri. Se non avessi questa attitudine al lavoro e alla vita, non sarei “salita” sulla tavola da surf a 41 anni, pronta ad accogliere il cambiamento e a cavalcare le onde.
Mirco Cester, trevigiano. Dopo una laurea triennale in Comunicazione allo IUSVE, si è trasferito a Milano per conseguire una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Comunicazione, con specializzazione in Brand Management.
Nella città meneghina ha maturato esperienze in agenzie di comunicazione come Burson Cohn & Wolfe, Doing – Capgemini e Publicis dove si è occupato di digital marketing e sviluppo di prodotti digitali come account e project manager, lavorando per brand tra cui Ferrari, Crai e Sky Italia, per cui ha ricoperto il ruolo di Product Manager da Aprile 2021.
In questo contesto ha avuto modo di applicare sul campo la metodologia Agile Scrum, diventando forte sostenitore di questo framework e ottenendo la certificazione di Scrum Product Owner.
Da sempre interessato al branding e alla necessità urgente da parte delle aziende di sviluppare un approccio più strategico, è entrato da aprile 2024 a far parte del team Surf The Market.
Ripensa a quando hai cominciato a lavorare in Surf the Market: qual è stata la cosa che ti ha fatto sentire più ispirato? E cosa, del tuo lavoro, ti motiva ogni giorno?
In Surf the Market posso dare un contributo concreto alle aziende e ai clienti con cui collaboro. Non c’è azienda che non abbia – anche senza rendersene conto – una forte necessità strategica e a cui possiamo dare un contributo significativo. Attraverso la ricerca che portiamo avanti ho la possibilità di esplorare il mercato e cogliere degli insights interessanti ogni giorno per imparare sempre di più sui mercati e il mondo che mi circonda.