Questo è un orizzonte
Surfare sapendo dove andare.
I progetti sono onde. Richiedono ascolto, postura, equilibrio.
E noi non ci affidiamo al vento: leggiamo le correnti, prepariamo l’attrezzatura, calcoliamo il momento esatto per alzarci in piedi.
Questo nostro manifesto è una tavola e una direzione: ci serve per stare in piedi, per muoverci con decisione, per scegliere dove andare quando il mare è agitato.
Abbiamo portato il marketing là dove serviva davvero: nelle decisioni, nei significati, nei perché. Con i dati, con le domande. E con lo spritz. Perché siamo seri, ma non seriosi. Studiamo tanto, ridiamo spesso. Lavoriamo bene, soprattutto se lavoriamo insieme.
Ci interessa ciò che sta sotto.
Come surfisti che comprendono le correnti prima di alzarsi in piedi. Cerchiamo il perché dietro ogni scelta.
Ogni tanto le convinzioni vanno girate come tavole: da ogni angolo, fino a vedere se stanno ancora in piedi. Anche i dati ci parlano solo se li ascoltiamo con attenzione, con rispetto per le persone che rappresentano.
Pensiamo che il lavoro cominci da qui.
Dal dubbio, dalla curiosità, dalla capacità di chiedere.
“Non lo so. Scusa. Mi aiuti?”
Accettiamo il disorientamento, perché impariamo facendo.
C’è un’incertezza? Si attraversa.
Ci si guarda. E si parte insieme.
Agiamo e ci mettiamo la testa.
Proviamo a cambiare le situazioni, anche oltre il nostro ruolo.
Non aspettiamo istruzioni. Vediamo un problema e ci mettiamo a lavoro. Se una cosa non esiste, la costruiamo.
Se qualcosa può funzionare meglio, la miglioriamo.
Ci mettiamo tutto. Anche la firma.
Sentiamo il peso buono di quello che ci viene affidato.
Perché in fondo, è anche nostro.
Quando qualcuno ci coinvolge, sappiamo che non ci sta solo chiedendo un lavoro: ci sta dando fiducia. E quella, la valorizziamo.
Abbiamo una bussola.
Agiamo con iniziativa, tenendo conto di più prospettive: il cliente, i colleghi, l’organizzazione, la società. È così che l’azione si fa largomirante.
Siamo coerenti e trasparenti. Se qualcosa non torna, lo diciamo. A volte perdiamo opportunità, ma non perdiamo mai allineamento. Se un cliente esce dai binari, ce lo riportiamo con rispetto.
Ci annoiamo a fare sempre le stesse cose.
Per fortuna.
Perché questa tensione ci spinge a metterci in discussione, a cercare soluzioni nuove. Ci aggiorniamo, rivediamo i metodi, miglioriamo continuamente.
Ogni progetto va capito, testato, rispettato. Merita un volo ambizioso quanto un atterraggio solido.
Ci piace trasformare l’intangibile in tangibile.
Tradurre idee in scelte, valori in comportamenti, possibilità in piani. Se non si può fare, non è strategia. Il piano perfetto non ci interessa: ci interessa quello che tiene, che sta a galla, che salva.
La varietà è una ricchezza
Non trattiamo tutti allo stesso modo. Cerchiamo ciò che serve davvero a ciascuno per prendere il largo.
Ci accertiamo che chiunque salga sulla tavola con noi possa portare il suo modo, avere il suo spazio, costruire la sua occasione. Libertà non è fare ciò che si vuole.
È scegliere ciò che si fa.
Ci interessa chi ha voglia di mettersi in gioco. Chi vuole imparare, migliorare, contribuire. Qui ognuno può dire la sua. Anche se è appena arrivato. È così che si crea una squadra: quando il mare si alza, ci si guarda, e si parte insieme. Le competenze contano, ma le persone di più.
Anche quando siamo diversi. Soprattutto quando siamo diversi.
Siamo qui per generare valore, finché generiamo valore.
Nel tempo, abbiamo imparato che accompagnare davvero significa restare finché serve. Le nostre scelte si misurano nella distanza che percorriamo insieme. In chi sente di aver guadagnato uno sguardo, un metodo, una voce.
Siamo Surf the Market, una società di consulenza di marketing strategico ma soprattutto una comunità che evolve.
Portiamo trasformazione legata a un’idea del marketing che serve alla vita, non solo al mercato per permettere alle aziende di ritrovare orientamento e significato e diventare così una forza generativa nel mondo.
Che meraviglia surfare così.
Questo è il nostro orizzonte. E ce lo abbiamo sempre negli occhi.


